Cinque italiane in Europa League e un viaggio che riparte oggi alla ricerca di quel trofeo che in Italia manca dai tempi del Parma di Malesani. Se l’anno scorso la Juventus si dovette arrendere in semifinale al Benfica, quest’anno riparte la corsa con Inter, Fiorentina, Napoli, Torino e Roma alla ricerca dell’Europa League. Prima giornata di sedicesimi di finale, e l’inizio lascia ben sperare.

Faticano Roma e Torino, che giocano in casa e non vanno oltre il pari interno contro Feyenoord e Athletic Bilbao. Ma se la Roma avrebbe potuto, e dovuto fare di più contro un avversario nettamente alla portata di una squadra costruita per la Champions, il Toro può accontentarsi. Il risultato (2-2) costringe i granata a cercare l’impresa in trasferta in uno stadio già di per sé proibitivo, ma il Toro formato Maxi (Lopez) visto questa sera può permettersi il lusso di sognare. Almeno per un’altra settimana.

Il Napoli sforna forse la prima vera prestazione degna di nota in Europa League. Sembrano lontane le figuracce dell’era Mazzarriana e anche gli stenti della scorsa edizione. L’inizio promette bene, e i 4 gol rifilati al Trabzonspor sono la certezza che questa squadra non ha perso la Trebisonda, giocando con le parole sulla città che oggi ha visto inerme il poker del Napoli. Higuain è un lusso per questa competizione, e farebbe una gran figura anche in Champions. Gli azzurri escono dalla trasferta turca con delle certezze che sembravano perse.

Certezze anche per la Fiorentina. La trasferta a Londra appariva proibitiva e così è stato per i primi 20 minuti. Il Tottenham, in vantaggio dopo pochissimi minuti, dominava in lungo e in largo, rischiando di dilagare già nel primo tempo. La squadra di Montella ha dimostrato una buona solidità, ha colpito al momento giusto con Basanta e riporta a Firenze un pareggio che in prospettiva ritorno può essere importantissimo. Lo choc della partenza è stato gestito bene, poi la Fiorentina ha resistito. E adesso in casa basterà uno 0-0.

L’Inter esporta una buona dose di follia anche oltre i confini italici. La squadra di Mancini, in vantaggio per 2-0 anche grazie ad una grande prestazione di Shaqiri e ai gol di Palacio, viene rimontata sul 2-2. Nel momento migliore del Celtic però i nerazzurri colpiscono e vanno sul 3-2. Ma il finale è da cardiopalma, con i ragazzi di Mancini rintanati nella propria metà campo e l’interista d’adozione Guidetti che va a realizzare il pareggio. In ottica ritorno però è un risultato comunque positivo: basterà non perdere o non pareggiare da 4-4 in su per passare il turno.

La gara d’andata lascia qualche sicurezza al panorama calcistico italiano: il Napoli è straripante, e se mantiene questa lucidità mentale si candida ad un ruolo da protagonista; la Roma ha smarrito se stessa, ma ha una settimana per ritrovarsi a Rotterdam; l’Inter è la solita pazza, o “crazy” per dirla in inglese; la Fiorentina è capace di tenere testa alle grandi, ma lo sapevamo già; e il Toro ha bisogno di un miracolo. Iniziate a preparare il dizionario: come si dice “vecchio cuore granata” in basco?

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