Teodosio de Cillis è un nome che ai più non dirà nulla ma è stata una delle persone chiave nel processo per Calciopoli. De Cillis è stato uno dei testimoni chiave per l’intero processo: era il tabaccaio del quale si serviva Luciano Moggi per acquistare le famose sim svizzere che gli avrebbero permesso di parlare con gli arbitri senza essere intercettato. O almeno così De Cillis aveva testimoniato al processo, dichiarando di essere stato lui a vendere le schede a Moggi.

Ma a qualcuno è sorto un dubbio. Ed è sorto ai legali dell’ex arbitro Pieri. C’erano incongruenze tra la testimonianza resa da De Cillis in tribunale e quella raccolta da Nardone, ai tempi delle prime indagini. Una testimonianza che secondo alcuni nuovi elementi potrebbe essere falsa. E per questo il Pubblico Ministero di Napoli Raffaele Tufano ha predisposto il rinvio a giudizio per Teodosio de Cillis, accusato di falsa testimonianza.

Lo scenario più grave che si apre però riguarda l’intero impianto accusatorio di Calciopoli. Se la testimonianza di De Cillis è falsa, e ci sarà un intero processo per dimostrarlo, l’ombra che si allunga sull’intero processo riguarda chi ha potuto avere un vantaggio dalla falsità di una delle testimonianze chiave. Fino al termine del processo rimane il principio di innocenza, ma se così non dovesse essere…qui prodit?

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