Diego Costa e il Chelsea sono sempre più distanti. Ad allontanare il calciatore dalla squadra inglese è stato proprio Antonio Conte, il quale avrebbe inviato un sms al diretto interessato per portarlo a conoscenza che non rientrerà nei progetti per la prossima stagione.

A rivelarlo è stato lo stesso attaccante spagnolo, che ha affermato come la chiarezza dell’allenatore pugliese sia stata inequivocabile. Così, anche nel post partita dell’amichevole Spagna-Colombia giocata a Murcia (e finita 2-2, con doppia papera del portiere Reina per le Furie Rosse), il centravanti ha ribadito tale decisione unilaterale del suo coach e ha aggiunto di aver già parlato con i vertici del club.

La conclusione del rapporto tra Diego Costa e Antonio Conte è dovuta ad una sintonia mai sbocciata tra i due. Del resto già nel corso dell’ultima stagione c’era stato uno screzio tra i due e, malgrado si fosse andati avanti per raggiungere gli obiettivi comuni (la conquista della Premier), era chiaro che le strade intraprese successivamente sarebbero state diverse.

Ora non resta che capire quale sarà il suo futuro. Il suo amore si chiama Atletico Madrid, ma dal momento che i Colchoneros non potranno agire sul mercato fino a gennaio, tutto appare più complicato, di conseguenza si cerca un’altra sistemazione. I quotidiani inglesi diffondono indiscrezioni che lo vorrebbero prossimo al Milan e parlano di un imminente incontro tra i dirigenti rossoneri e Jorge Mendes, procuratore del giocatore. Il maggiore ostacolo è dovuto all’ingaggio: troppi, per la società lombarda, i nove milioni a stagione che attualmente guadagna a Londra.

Per quanto riguarda il Chelsea, invece, Conte guarda in due direzioni: la prima è quella spagnola che conduce ad Alvaro Morata; la seconda è quella che porta a Torino con Andrea Belotti (sul quale pesa la clausola, valida solo per il mercato estero, di 100 milioni), ma per il quale il Presidente Abramovich potrebbe fare la follia. Due giocatori che hanno richiamato nelle ultime settimane proprio l’interesse del Milan.

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