Parisi, Di Napoli, Storari da una parte, Cozza, Aronica e Mesto dall’altra. Sono solo alcuni dei giocatori di Reggina e Messina del triennio 2004-2007, periodo che vide entrambe le formazioni calcare il palcoscenico della massima serie. In particolare nella stagione 2004/05, il Derby dello Stretto diventò una delle sfide più affascinanti del calcio italiano: da una parte la rivelazione calabrese con Mazzarri in panchina, dall’altra i Peloritani guidati da Bortolo Mutti, tecnici artefici dei piazzamenti migliori di sempre delle due squadre, rispettivamente 7° e 10° posto in A.

Due i teatri dello scontro: l’Oreste Granillo ed il moderno Stadio San Filippo, preparato ad hoc per la nuova Serie A e che faceva pensare a grosse soddisfazioni per il movimento calcistico giallorosso. Quel momento cosi alto, invece, fu soltanto l’inizio della fine per entrambe: a capitolare per primo è il Messina, fallito nel 2008 e ritornato nel calcio semiprofessionistico soltanto in questa stagione. La Reggina, invece, conoscerà la retrocessione in B nel 2008/09 e lo sprofondo in Lega Pro al termine della scorsa stagione.

Rieccole qui, allora, di nuovo contro dopo tanti anni. Una gara che gli stessi calabresi non avrebbero dovuto disputare, essendo retrocessi sul campo. A salvare momentaneamente dai guai la società presieduta da Lillo Foti è però la restituzione dei due punti penalizzazione da parte della Corte d’Appello FIGC, che ha al contempo affossato il Savoia. Il Messina, invece, si ritrova invischiato nello spareggio salvezza dopo aver disputato un campionato perennemente nella zona medio – bassa di classifica, con le aspettative d’inizio anno in parte deluse. Ancora una volta, insomma, il Derby dello Stretto, seppur in tono minore, non sarà una partita come le altre: se nel 2006 (ma solo sul campo) valse la retrocessione in B del Messina, adesso potrebbe condurre una delle due formazioni all’inferno dei dilettanti. Spettacolo assicurato, con epilogo thriller.

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