Luigi DelNeri, foto tratta da @passionedelcalcio.it

Dopo l’ultima esperienza al Genoa nella stagione 2012/13, di Gigi DelNeri si è sentito parlare poco. L’ex tecnico di Juventus e Roma, infatti, dopo esser stato vicino a rilevare Guidolin sulla panchina dell’Udinese, non ha ancora trovato un progetto ambizioso. Per discutere un po’ del suo presente, ma anche di calcio giocato, Blogdisport.it ha intervistato proprio il tecnico di Aquileia.

“Con l’Udinese la scorsa estate c’è stato un incontro importante, ma non c’erano i presupposti – ha esordito ai nostri microfoni –. Sono fermo perché per poter lavorare bisogna trovare l’ambiente giusto. Stiamo aspettando questo. Io alla guida di una nazionale? Direi di no, mi vedo più un allenatore di club. Vediamo un po’ cosa succede. Il fatto che ci siano allenatori italiani che rivestono il ruolo di ct (Ranieri alla Grecia, De Biasi all’Albania), significa che la scuola italiana è buona e i tecnici italiano sanno fare il proprio mestiere”.

A proposito di commissari tecnici, all’Italia è finito Antonio Conte:Ha cominciato molto bene e nelle scelte che fa punta su giovani e su gruppi ben consolidati. Questo è il modo giusto per mettere in mostra i nostri calciatori e proprio i giovani, che dovrebbero giocare di più anche nel campionato italiano. Zaza? L’ho allenato anni fa e già allora si notavano qualità importanti. Ha fatto benissimo nelle prime due apparizioni con la maglia azzurra e fa piacere. Abbiamo prospettive importanti . Mi aspettavo diventasse un ottimo attaccante”. E Balotelli? Per DelNeri ci sarà anche spazio per Mario: “La nazionale è un bene di tutti. La coppia Immobile-Zaza sta dando frutti importanti, ma credo non ci sia una titolarità assoluta. L’ex Milan deve meritarsi il posto come tutti gli altri”.

Infine un’analisi sul campionato di Serie A: “Juve e Roma sono le favorite, ma ci sono anche Inter, Milan, Napoli e Fiorentina, nonostante la perdita di Rossi. Per il passato, oggi lo scudetto lo darei ai bianconeri che devono difenderlo. Però i giallorossi sono sulla buona strada. Benitez, invece, ha un’ottima squadra, un pubblico caloroso e, se supera l’impatto negativo post-Champions, può essere protagonista e lottare per il titolo. Le due milanesi, infine, hanno cambiato molto negli ultimi anni, ma hanno nel dna la lotta per portare a casa qualche trofeo. Vogliono riscattarsi e credo lotteranno con forza per guadagnarsi un posto nell’Europa che conta. Possono dar fastidio. Mi aspetto e mi auguro un campionato più avvincente delle passate stagioni, anche se ha sempre vinto chi ha meritato”.

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