El Shaarawy, attaccante esterno del Milan (foto tratta da Maidirecalcio.com)

Faraone: il ritorno. No, non è il titolo di un film girato in Egitto o uno fra piramidi e ziqqurat, ma il ritorno al gol di Stephan El Shaarawy. “Finalmente!”, avranno esclamato ieri sera i tifosi del Milan. E lo avrà pensato anche Antonio Conte, commissario tecnico della nazionale italiana, che ha sempre coccolato l’esterno rossonero, ammettendo di voler puntare anche, e soprattutto, su di lui per il nuovo corso azzurro.

Fuga verso la rete. Un gol meraviglioso quello messo a segno contro la Sampdoria: stop di esterno sulla linea di centrocampo, tanti piccoli colpi sul pallone, si accentra e tiro a giro piazzato nell’angolino basso alla sinistra di un incolpevole Romero. Una grande progressione ed un filmato da far guardare nelle scuole calcio.

Dal derby al… derby. L’esultanza in ginocchio e con i pugni chiusi di ieri sera, sembrava più uno sfogo. Un’esplosione dopo mesi e mesi di calvario, a causa di numerosi e ripetuti infortuni che ne hanno condizionato soprattutto la scorsa stagione, privandolo anche del mondiale brasiliano. Molti avevano dimenticato le enormi potenzialità del giovane attaccante, alcuni addirittura come si scrivesse il suo cognome. E poi un’astinenza lunga, anche troppo: per riguardare l’ultima prodezza di El Shaarawy con la maglia del Milan in campionato, bisogna tornare indietro addirittura nel febbraio del 2013, oltre un anno e mezzo fa. Vittima: l’Inter. Dopo la sosta, quindi fra due settimane, ci sarà proprio il derby della Madonnina: la scorsa stagione dopo i cugini si era inceppato; questa volta fa in tempo a sbloccarsi proprio in vista di un Milan-Inter delicatissimo.

622 giorni dopo e sotto gli occhi di Antonio Conte: El Shaarawy, convincendo anche Pippo Inzaghi, in una notte diventa l’asso pigliatutto.

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