La crisi c’è e si sente. Inutile nasconderlo. Lo sport non è esente dal fenomeno e il più delle volte sono le piccole realtà locali del calcio dilettantistico a soffrire.
Quando però gli sfortunati protagonisti di situazioni complicate sono dei Professionisti che fanno dello sport la loro vita e dovrebbero essere pagati per quello che è il loro lavoro, il tutto desta sgomento, rabbia e sdegno.
Almeno sono queste le sensazioni che si provavano ascoltando il centrocampista del Parma, Daniele Galloppa nel postpartita dell’incontro di Coppa Italia con la Juventus, perso dai ducali al “Tardini” con un gol-beffa, tra l’altro in fuorigioco anche se di pochissimi centimentri.

Galloppa è al Parma dal 2009 dopo la trafila delle giovanili della Roma, due anni di B a Trieste e tre nel Siena.
Ne ha vissute tante con la maglia crocescudata.
Finché la classifica non ci condanna ci possiamo salvare, abbiamo l’obbligo di giocare con dignità ed oggi l’abbiamo messo in campo. Per rispetto di noi stessi dobbiamo avere sempre lo stesso atteggiamento di oggi, poi speriamo che ci giri anche un po’ meglio” – ha dichiarato ai microfoni di RaiSport – parlando anche di Cassano: “Antonio ha fatto una scelta forte, ha detto di non sentirsi stimolato. Noi abbiamo bisogno di un certo atteggiamento, io rispetto la sua scelta, è giusto che se uno non si sente di poter contribuire vada via“.

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