Sabato, caffè per iniziare al meglio la giornata, giornale alla mano, oggi è il giorno di Juventus-Lazio, una partita non come tutte le altre. Juventus e Lazio, le prime due della classe in questa stagione, forse un po’ a sorpresa, a rimembrare tempi ormai lontani di quando queste due squadre se le davano di santa ragione. Lontani perché da quei giorni son cambiate tante cose, e tanti avvenimenti hanno cambiato il volto delle due squadre. La Juventus coinvolta nella scandalo di Calciopoli ha affrontato la Serie B, e ha dovuto penare prima di tornare ai livelli che gli competono, la Lazio invece, sull’orlo del fallimento ha cambiato presidente. Acquisita da Lotito nel 2004, da quel giorno si sono succeduti tanti anni di sofferenze e proteste contro la società, fino ad oggi, dove finalmente sembra essere tornato il sereno. Da una parte la Juventus la squadra più forte d’Italia, dall’altra la Lazio la squadra che gioca il miglior calcio al momento.

Una sfogliata al giornale, poi l’incontro con papà. Un rito quasi scaramantico prima delle partite. Si parla di calcio, e come si potrebbe fare altrimenti. In fondo è lui che ti ha trasmesso questa passione, è lui che ti ha insegnato ad amare questo sport. “Figlio mio, ti racconto una storia…”. Eh già, l’ho sentita tante volte questa frase, ma non mi stanco mai di ascoltare, di sentire la stessa storia più volte, magari un giorno lo farò anche io con i miei figli.

“Era l’1 Aprile del 2000, campionato di Serie A 1999/2000. Allo Stadio Delle Alpi di Torino, si giocava Juventus-Lazio. Una settimana prima, la Juventus conduceva il campionato con 9 punti di vantaggio sulla Lazio a 9 giornate dalla fine. Poi però accadde qualcosa di straordinario. Ancora stento a crederci. La Juventus cadde a San Siro contro il Milan la settimana prima del grande match. Lo stesso che Milan l’anno prima ci aveva sfilato sul più bello lo scudetto, aveva quel giorno riaperto il campionato. Quello Juventus-Lazio fu una partita tesissima, ma ricordo ancora come se fosse oggi quei momenti decisivi della gara. Al 65’esimo, la Juventus rimane in dieci per l’espulsione di Ferrara, un minuto più tardi invece, un assist pennellato di Veron trova “El Cholo” Simeone che di testa insacca alle spalle di Van Der Saar. Gli ultimi 24 minuti, furono adrenalina pura. Ma tutti erano consapevoli che si era compiuta un’impresa. Espugnare il Delle Alpi non era cosa da tutti, recuperare 6 punti in due giornate alla Juventus, nemmeno. E infatti quella sfida si rivelò decisiva, perché qualche settimana più tardi la Lazio diventò campione d’Italia. Eh beh, vedi figlio mio, sarà passato pure passato qualche anno, saranno cambiate tante cose, ma questa sfida oggi più che mai mi ricorda qualcosa”.

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