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Kazuyoshi Miura semplicemente eterno: a 50 anni e sette giorni, il centravanti giapponese scende ancora in campo con la maglia dello Yokohama FC. Viene battuto, in tal modo, il record di longevità che spettava a Stanley Matthews, in campo a 50 anni e cinque giorni tra le file dello Stoke City.

Nato a Shizuoka nel 1967, comincia la sua lunghissima carriera a 15 anni, nel 1982, quando si trasferisce in Brasile per militare nel Club Atletico Juventus. Nel 1985 disputa il campionato under 21 dello Stato di San Paolo, diventando il primo calciatore nipponico a farlo. In seguito passa prima al Santos, poi al Palmeiras nel 1987, anno in cui ottiene anche la cittadinanza verdeoro.

Torna in Giappone nel 1990 e vi rimane per cinque stagioni. Nel 1994, però, approda in Italia in Liguria, sponda Genoa, diventando il primo giocatore del Sol Levante a militare nel campionato di Serie A. Riesce anche a realizzare un gol nel derby stracittadino contro la Samp. Lascia il nostro Paese dopo 21 presenze per ritornare nuovamente in patria, nel Verdy Kawasaki.

Riapproda nuovamente nel Vecchio Continente per rinforzare la rosa della Dinamo Zagabria, in Croazia, nel 1999, prima del ritorno definitivo in Giappone, eccetto una parentesi in Australia con il Sidney FC nel 2005. Dal 2006 è una colonna stabile dello Yokohama FC, squadra con la quale ha stabilito il nuovo record di longevità della storia del calcio professionistico: il gettone di presenza di 56 minuti nel match contro il V-Varen Nagasaki gli permette di superare il primato appartenuto al centrocampista britannico Stanley Matthews, attivo fino agli anni Sessanta.

Con la nazionale giapponese milita per oltre dieci anni (la prima apparizione nel 1990) e ha modo di aggiudicarsi la Coppa d’Asia del 1992 e prendere poi parte alla spedizione per i Campionati Mondiali disputati in casa (assieme alla Sud Corea) nel 2002. Nel 2012, invece, rappresenta il suo Paese nella massima competizione iridata di calcio a 5.

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