Fonte Ansa

È stato un derby da cardiopalma, Lazio e Roma si sono divise la posta, e anche il dominio della partita. Finisce 2-2 all’Olimpico, un tempo per parte, anche se i biancocelesti hanno avuto comunque nel secondo tempo le occasioni prima per metterla a tacere con il palo di Mauri, poi per trovare il goal vittoria al 90esimo con Klose. Due occasioni sciupate, ma di sicuro non si può rimproverare molto in fase realizzativa ai laziali. Con i due goal di oggi la Lazio diventa il secondo miglior attacco della Serie A con 33 reti, e solo la Juventus è riuscita a fare meglio con 35 reti.

Poco da dire al primo tempo dei biancocelesti, perfetti nelle marcature e in fase offensiva, e capaci di arrivare sempre prima sul pallone. Ma si sà che un derby non finisce mai al primo tempo, ed era normale aspettarsi una reazione dei giallorossi. Dopo soli due minuti dall’inizio del secondo tempo, concedere quel goal a Totti ha significato darsi una mazzata sui piedi da soli. Per una decina di minuti la Lazio non è mai riuscita ad uscire dalla metà campo, ed ha lasciato troppo spesso l’iniziativa alla Roma, subendo il secondo goal in maniera quasi identica. È la sindrome dei secondi tempi della Lazio, splendida e spumeggiante nella prima frazione di gioco, troppo bassa e paurosa nei secondi 45 minuti. Troppe volte dall’inizio della stagione, la Lazio ha preso goal nel secondo tempo. L’esempio più recente, è quasi una copia della partita di oggi. La partita in questione è quella di San Siro contro l’Inter dove dal 2-0 iniziale con doppietta di Felipe Anderson, la Lazio subì la rimonta interista pareggiando 2-2.

E proprio su di lui, Felipe Anderson, è necessario spendere due parole. Negli ultimi 11 goal della Lazio, in 10 c’è il suo zampino. Sono cinque i goal e cinque gli assist, per questo giocatore che sembra essere rinato, e che ha sfruttato l’occasione dell’infortunio di Candreva per non abbandonare più il campo. Oggi è uscito per far posto ad Onazi, in un momento in cui serviva arginare la prepotenza della Roma, ma è comunque il migliore in campo dei suoi. Prima l’assist al bacio per Mauri, poi il gran goal pochi minuti dopo. Una nota lieta, l’arma in più per questa Lazio che ora è consapevole di poter puntare in alto, perchè i numeri e le prestazioni parlano chiaro. Togliendo le prime 4 giornate di campionato, in cui la Lazio collezionò solo 3 punti, i biancocelesti hanno lo stesso rullino di marcia dei cugini giallorossi e della Juventus, in attesa della sfida di stasera al San Paolo contro il Napoli.

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