Ci siamo, l’attesa è finita. Tra due ore esatte a San Paolo inizieranno ufficialmente i Mondiali Brasile 2014. Dopo 4 anni dall’ultima rete mondiale siglata da Iniesta, nel palpitante match tra Spagna e Olanda, Julio Cesar e compagni cercheranno di partire con il piede giusto, anche se contro la nazionale di Modric non sarà facile. La pressione è tutta per i padroni di casa, obbligati a vincere il loro sesto torneo iridiato anche per far dimenticare la storica delusione del “Maracanazo”. Allora, nel lontano 1950, fu l’Uruguay a causare suicidi di massa tra i cittadini verdeoro per una Coppa del Mondo praticamente vinta, invece persa anche per la troppa ansia che solo un pubblico focoso e passionale come quello brasiliano può incutere. Il Paese, questa mattina, si è svegliato in maniera diversa, con un unico pensiero fisso rivolto a Brasile-Croazia. Oggi, almeno in queste ore che precedono l’atteso match, non si parla di scioperi, problemi, ma solo di Neymar alla ricerca del suo primo gol a un Mondiale.

Dalla parte opposta, la formazione allenata da Kovac non è certo favorita, ma con lei ci sarà un popolo, quello croato, che in patria, nella centralissima Zagabria e non solo, farà sentire il suo affetto con grandi schermi affissi dappertutto, anche nei locali più impensabili, taxi e mezzi pubblici tappezzati di bianco e rosso. Sarà una grande festa, tra due nazioni, tra milioni di cittadini a confronto, con lo sguardo del resto del modo, estasiato dall’inizio di questi Mondiali. Il tempo delle chiacchiere è finito per tutti, compresi i due allenatori, con Scolari che dovrebbe affidarsi a un 4-2-3-1 con i seguenti undici: Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Pualinho, Luiz Gustavo; Oscar, Hulk, Neymar; Fred. Modulo speculare per la nazionale a scacchi, che, in base alle ultime indiscrezioni, scenderebbe in campo con Pletikosa; Srna, Vida, Lovren, Pranjic; Modric, Rakitic; Parisic, Kovacic, Jelavic; Eduardo.

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