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Terra rossa è sinonimo di Rafael Nadal. Anche nel 2018 la simbiosi tra la superficie ‘impolverata’ e il campione maiorchino si rende subito evidente e così, nel primo grande appuntamento in programma, il Masters 1000 di Montecarlo (o Montecarlo Rolex Masters, per usare la corretta denominazione), è subito centro: si tratta dell’undicesimo successo dello spagnolo nel Principato di Monaco, ottenuto davanti all’entusiasta pubblico del Court Ranieri III.

Dopo aver spazzato via Dominic Thiem in semifinale, Rafa supera anche il redivivo Kei Nishikori all’ultimo atto: dura poco più di un’ora e mezza la partita tra il tennista iberico e il giapponese, che si arrende in due set con il netto punteggio di 63 62.

E così arriva il trofeo numero settantasei in carriera su centododici finali disputate, il primo a sei mesi di distanza da Pechino 2017 e soprattutto il trentunesimo Master 1000 (record assoluto nella storia del tennis). Ciò che più conta, inoltre, è che il mancino di Manacor si è assicurato la permanenza per almeno un’altra settimana in testa al ranking atp.

Alla vigilia della stagione sulla terra battuta, infatti, sapeva di dover difendere un bottino di punti pesantissimo, derivante dalla trionfale campagna dello scorso anno conclusa con le vittorie di Montecarlo, Barcellona e Parigi. Il primo atto è compiuto e così il ritorno di Roger Federer in vetta – nonostante lo svizzero abbia deciso di non disputare neppure quest’anno neppure un torneo sulla superficie a lui meno congeniale – è per il momento scongiurato.

“È 15 anni che gioco questo torneo e per me è sempre speciale – le parole del vincitore dopo l’ennesimo trionfo – Ringrazio tutti quelli che ci lavorano perché mi fanno sentire a casa”. Facendo riferimento agli infortuni patiti nei primissimi mesi dell’anno, lo stesso ricorda come quelli siano stati momenti difficili e ringrazia tutto il suo team e la sua famiglia per essergli stati costantemente accanto.

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