Julius Randle

5) Draymond Green (Golden State Warriors)

Ormai i coast-to-coast con la palla in mano del talentuoso lungo dei campioni in carica non sorprendono più: stavolta il prodotto di Michigan State – 7.5 assist di media nell’ultimo mese – serve in maniera poco ortodossa Andrew Bogut, pescando il centro australiano con uno spettacolare passaggio contro il tabellone.

4) Marvin Williams (Charlotte Hornets)

L’ex di Atlanta Hawks e Utah Jazz rappresenta senza ombra di dubbio una delle sorprese più positive della straordinaria annata degli Hornets, attualmente in piena corsa per il terzo gradino della Eastern Conference. Williams finta di portare un blocco a Nicolas Batum e taglia invece verso canestro, dove l’opposizione da parte del veterano Carl Landry si rivela del tutto vana. La terrificante schiacciata che ne consegue fa letteralmente impazzire la panchina di Charlotte.

3) Isaiah Thomas (Boston Celtics)

Botta e risposta senza esclusione di colpi tra l’ultima scelta del Draft 2011 e Chris Paul: dapprima quest’ultimo strappa la palla dalle mani dell’ex-Sacramento Kings, che non si perde però d’animo e si vendica, dall’alto dei suoi 175 centimetri, con un’impressionante stoppata alla LeBron James. Nemmeno il pubblico dello Staples Center può rimanere impassibile di fronte ad una giocata del genere.

2) Nik Stauskas (Philadelphia 76ers)

Grandissima giocata del classe 1993, che ha la meglio sul rookie Myles Turner con una schiacciata che lascia di stucco Monta Ellis e George Hill. Stauskas si fa beffe della difesa di Solomon Hill e punta con decisione a canestro, dove il numero 33 di Indiana si fa sorprendere dall’atletismo del canadese. White men can’t jump? Beh, insomma…

1) Julius Randle (Los Angeles Lakers)

Impressionante sfoggio di abilità da parte dell’ex-Kentucky, capace di uscire vincitore dal confronto diretto con un signor difensore come Luol Deng grazie a dei movimenti più consoni ad una guardia che a un lungo. Senza Kobe Bryant in campo, Randle ha la possibilità di giocarsi il possesso decisivo della gara in isolamento, mettendo a segno il canestro della vittoria con soli 1.9 secondi rimasti sul cronometro.

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