La prima di Paolo Maldini nel circuito professionistico del tennis non è stata di certo impeccabile, ma chapeau! L’indimenticato terzino del Milan e della nazionale italiana si è cimentato con la racchetta al Challenger di Milano disputando il torneo di doppio, ma è finito Ko in circa quaranta minuti. Doveroso applauso, comunque, da parte del pubblico.

All’Aspria Tennis Cup del capoluogo meneghino c’era molta curiosità attorno al calciatore, al via grazie ad una wild card assegnata dagli organizzatori per aver vinto un torneo per amatori. E così, proprio nel giorno del suo quarantanovesimo compleanno, eccolo esordire nel circuito da pro’ assieme al suo maestro Stefano Landonio, cinquantunenne che ha fatto parte a suo tempo delle classifiche atp stanziandosi al di sotto della posizione numero 1000.

Ma francamente non c’è stata storia contro il trentacinquenne polacco Tomasz Bednarek (quarti al Roland Garros di doppio nel 2014) e il venticinquenne olandese David Pel (poco sotto il #200 del ranking di specialità), i quali hanno avuto la meglio con un doppio 61 in quarantadue minuti esatti.

Poco importa, il sorriso di Maldini ripaga dalla netta sconfitta. “Ci siamo presentati nelle migliori condizioni, ma abbiamo cento anni in due”, afferma, aggiungendo che, in ogni caso, contro due veri professionisti è impossibile vincere. Sugli spalti anche Clarence Seedorf, suo amico nonché allenatore del Miami, squadra di cui Maldini fa parte dello staff dirigenziale.

Anche gli avversari hanno preso con il giusto spirito l’incontro (comunque valido per un torneo di valore, tra i Challenger), deliziando i quattromila accorsi con alcune belle giocate e pensando a divertirsi, prima ancora che pensare al punteggio (scontato).

Come proseguirà la carriera di Paolo Maldini nel tennis? È già finita, in realtà, dal momento che lo stesso rossonero ammette come si sia trattato di un unicum e non capiteranno altri incontri di questo genere, se non a livello amatoriale.

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