Sono state capaci di conquistare anche il cuore di chi il tennis non l’ha mai seguito, sono riuscite a far stare sul divano milioni di spettatori, di far emozionare un’intera nazione tenendola con il fiato sul collo. Stiamo parlando ovviamente di Flavia Pennetta e Roberta Vinci, che agli US Open femminili hanno portato in trionfo i colori azzurri, e che hanno dato vita alla prima finale tutta italiana in un torneo Slam. Flavia, infatti, ha battuto nettamente la numero due, Simona Halep, e Roberta ha fatto ancora meglio. Un autentico miracolo italiano, superando in rimonta la numero uno, Serena Williams, spezzando così il sogno di una nazione intera, che voleva veder trionfare in casa la beniamina statunitense. Roberta non lo ha permesso, ha detto – scusate – in un certo qual modo rivolgendosi al pubblico, “Ma questo è il mio giorno”.

Mai parole furono più vere. Quello è stato il giorno di Roberta Vinci, quello successivo quello di Flavia Pennetta, che ha trionfato in soli due set nella finale. Ma questa ormai è storia nota. L’abbraccio intenso a fine gara, le lacrime, il sorriso di Roberta nonostante la sconfitta, la felicità per la vittoria di Flavia, questo è ciò che interessa davvero. Le due azzurre non sono infatti solo connazionali, ma provengono entrambe dalla stessa regione, la Puglia, e soprattutto sono cresciute insieme. Il loro, infatti, è stato ed è un rapporto molto profondo, che è stato capace di durare nel tempo nonostante le loro strade ad un certo punto si siano divise, come conferma l’intenso abbraccio al termine della finale e lo scambio prolungato di battute. Flavia da Brindisi e Roberta da Taranto sono divise alla nascita da poco più di settanta km, ma la distanza viene ben presto azzerata dalla comune passione per il tennis, trasmesso dai rispettivi papà. E così, quasi coetanee, la Pennetta classe 1982, la Vinci classe 1983, non si sono più perse di vista: da piccole era la tarantina a avere la meglio, poi, invece, l’amica ha azzerato il gap. Nei tornei juniores e nelle nazionali giovanili hanno alloggiato addirittura nella stessa camera in più occasioni, e il feeling è nato con i primi successi al trofeo Avvenire a 15 anni e al Roland Garros a 17.

I loro percorsi, poi, hanno seguito strade diverse: Flavia, infatti, decise di andare ad allenarsi in Spagna prima con Gabriel Urpi e successivamente con Navarro, mentre Roberta scelse Palermo come luogo dove crescere sportivamente, affidandosi a coach Francesco Cinà, dal quale non si è mai separata. Le due amiche d’infanzia, si sono ritrovate solo successivamente, prima in nazionale maggiore, dove con la Schiavone e la Errani hanno dato vita al dream team, capace di vincere ben quattro Fed Cup tra il 2006 e il 2013, e poi una di fronte all’altra. Tra il 2003 e il 2009 Pennetta e Vinci si sono incontrate ben sette volte, con la seconda in vantaggio di una vittoria, poi dal 2010 solo tre volte, nelle quali ha sempre prevalso Flavia. Ma questi rimangono solo numeri che a pochi interesseranno. La cosa che più rimarrà nella mente di ognuno di noi saranno loro due sulla terra degli US Open, pronte a darsi battaglia sul campo, per una partita storica, finita ancora più storicamente, e che in fondo hanno vinto entrambe.

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