Parma-Juventus. Ed è una partita che all’apparenza non avrebbe nulla da dire. La Juventus è in fuga per il quarto scudetto consecutivo, che ormai (scaramanzie dei tifosi a parte) è cosa fatta, e martedì gioca una partita che potrebbe valere la semifinale di Champions League che gli manca da 12 anni. Mancano tanti big, da Buffon a Tevez, passando per Pirlo, Pogba, Evra. Il Parma è uno spettro che si aggira in Serie A, con la salvezza che appare come una chimera e una situazione societaria che ormai è diventato difficile persino raccontare. Un testa-coda atipico. E il campo oggi, non me ne vogliano i 22 in campo, conta meno.

La Curva Nord è quasi piena. Espone una coreografia bellissima. C’è un’immagine grande di Bagnaresi, il ragazzo scomparso nel pre-partita di un Parma-Juventus tristemente noto. Ma c’è tanta gente: i tifosi della Juve cantano, quelli del Parma rispondono. La bellezza del calcio è questa. Oggi al Tardini sembra quasi una partita vera, come se il Parma non avesse mille problemi e la Juve non avesse la testa al Monaco. E Parma-Juventus, vissuta così, riporta alla mente momenti di un calcio passato e che Parma rischia di perdere. Talmente vera che vince il Parma 1-0. Segna un ragazzo che quando si svolsero queste storie che racconteremo tra poco non era ancora nato. Ma ha scritto una favola molto diversa da quelle, e allo stesso tempo contemporanea. Di un altro calcio. Che oggi però sembra quasi bello come quello di una volta.

21 Maggio 1995 Juventus-Parma 4-0

Parma-Juventus era uno scontro scudetto, o quasi, nel 1995. Quando i bianconeri vinsero 4-0 al vecchio Delle Alpi e vinsero uno scudetto importantissimo. Il primo di Lippi al debutto sulla panchina bianconera. E quattro giorni prima c’era stato un altro Parma-Juventus. E valeva una Coppa Uefa: vinse il Parma. Era la squadra di Nevio Scala. In difesa c’era Couto, in attacco Asprilla-Zola. E fu il Parma capace per qualche giornata nel girone d’andata di essere addirittura capolista solitaria. Una sorpresa dei tempi che si consolidava realtà. Con quelle magliette gialloblù che tanto piacevano ai giovani e che spesso si vedevano anche sui vari campi di periferia. Era l’anno in cui Juventus-Parma valeva tutto, anche la Coppa Italia, che vinse però la Juventus.

Il Parma di Nevio Scala

Ce ne son stati tanti di Parma-Juventus da quando i ducali sono in Serie A. E ci sono tante storie intrecciate che meritano di essere raccontate: Buffon da giovane di bellissime speranze fece il viaggio da Parma a Torino in compagnia di Thuram e faranno entrambi le fortune del club bianconero. Quel Parma arrivò ancora una volta secondo, dietro la Juventus che vinse lo scudetto e conquistò la possibilità di giocare la Champions. Vincerà un’altra Coppa Uefa (in finale con il Marsiglia) ed esporterà in Europa il proprio nome. Un nome che oggi rischia di scomparire dalla nostra cartina del calcio. E ripenso a quell’anno in cui Parma-Juve valeva tutto, oggi che vale pochissimo, se non nulla. Nostalgia canaglia.

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