Galles-Francia
I Gallesi a 3 punti in classifica devono battere a tutti costi i Bleus a quota 4 punti per sperare nella vittoria del Sei Nazioni, ma la squadra di Guy Novés arriva al Principality Stadium di Cardiff reduce da due vittorie consecutive. Francia che è chiamata nuovamente a imporsi per continuare a sognare, nonostante l’ultima vittoria con i Dragoni risale alla semifinale dei Mondiali del 2011.


Comincia la partita ed è il Galles che prova fin da subito a fare la voce grossa, ma la Francia non si fa sorprendere e tiene botta efficacemente per ben 10 minuti. All’11’ minuto chance per Biggar per firmare i primi punti della partita ma è impreciso dalla piazzola. Provano a reagire i Galletti ma le loro folate si frangono contro il muro rosso eretto dai padroni di casa, ci prova allora Plisson dalla piazzola ma sbaglia anche lui e si resta sullo 0 a 0. E’ cresciuta però la Francia così come è calato il ritmo del Galles che deve passare dal piede di Biggar per tener lontani i Bleus dai propri 22. I primi 3 punti del match arrivano al 22’ dallo stesso Biggar che concretizza un calcio di punizione, che diventano 6 dopo un secondo calcio mandato a segno alla mezz’ora di gioco. Si accende la Francia grazie ad una splendida giocata di Vakatawa, Bleus che insistono riuscendo ad arrivare fin dentro i 5 metri, ci prova Machenaud, ma si isola e commette un tenuto. Il Galles si salva ma 3 minuti dopo Lydiate commette un fallo evitabile, Plisson ringrazia e accorcia le distanze, punteggio di 6 a 3 alla pausa. A inizio secondo tempo i Dragoni si scatenano e si accendono con un paio di giocate deliziose, i Francesi però rispondono presenti e si deve passare ancora una volta per il piede di Biggar che sigla il 9 a 3 al 43’ minuto. La prima meta della partita arriva al 46’ minuto di gioco dopo una palla persa inopinatamente in avanti da parte di Poirot, Francia sbilanciata in attacco e ci pensa Jonathan Davies e calciare lungo nella scoperta retrovia. Duello di velocità tra North e Plisson, il Francese ha le gambe visibilmente imballate e come se non bastasse commette anche un pasticcio regalando di fatto il pallone al gigante gallese che va a schiacciare la meta, trasformata poi da Biggar, Galles 16, Francia 3. I Bleus non ci stanno e trascorreranno il resto della partita in zona d’attacco, cercando il bersaglio grosso attraverso diversi tentativi di rolling maul dalla rimessa laterale, puntualmente debellati dai maliziosi Gallesi, che commettono qualche fuorigioco di troppo non sanzionato. Dopo 20 minuti ininterrotti di assedio vanificato, arriva il contraccolpo per la Francia che commette un fallo e concede a Biggar il calcio del +16. La partita ormai è decisa ma non ci stanno i Bleus e con caparbietà riescono a trovare la via della meta all’ultimo minuto di gioco grazie ad un ultimo carretto guidato dal capitano Guirado, meta che sarà poi trasformata da Trinh-Duc, ma è troppo tardi: il Galles vince 19 a 10, si porta a 5 punti in classifica scavalcando la Francia ed ora non può che sperare in una vittoria irlandese a Twickenham, che qualora giungesse gli regalerebbe il primo posto sul podio.

Inghilterra-Irlanda
Twickenham Stadium, l’Inghilterra ritorna a casa, qui dove quattro mesi fa aveva patito la più cocente delle delusioni della sua storia rugbistica. Gli Inglesi devono vincere per rispondere al Galles ma a Londra arrivano gli Irlandesi, i quali hanno consumato la loro occasione di vincere una storica terza edizione del Sei Nazioni tra un pareggio e una sconfitta.


Parte meglio l’Irlanda al fischio di inizio trovando i primissimi punti della gara al 5’ minuto grazie al piede di Jonathan Sexton dalla piazzola. L’Inghilterra cresce ma ha di fronte un’Irlanda attenta che non vuole concedere nulla, o quasi. All’11’ si presenta la chance per Farrell per pareggiare i conti e il numero 12 Inglese non tradisce. Inizia a vacillare la sicurezza dell’Irlanda che subisce il maggior impeto sia difensivo che offensivo dei padroni di casa, i quali arrivano dentro i 22 avversari in più occasioni, senza trovare però la via della meta. Gli ospiti sono in affanno ma si difendono come possono, costringendo gli Inglesi a passare dalla piazzola per lucrare punti. Il primo tempo si chiude sul 6 a 3 per i padroni di casa, grazie ad un secondo piazzato di Farrell al 35’. L’inizio della ripresa è tutta un’altra partita. Escono meglio dagli spogliatoi gli Irlandesi, arrembanti in attacco e mettendo in seria difficoltà la difesa inglese, stretta all’angolo soprattutto dopo l’espulsione temporanea di Haskell per un placcaggio alto. In inferiorità numerica, gli Inglesi capitolano subito, pagando a caro prezzo la meta di Conor Murray che beffa le guardie e va a schiacciare. Sexton Trasforma, Irlanda 10, Inghilterra 3. Nonostante l’uomo in meno, i padroni di casa riescono comunque a conquistare una preziosa punizione che fa scorrere le lancette sul cronometro e che soprattutto permetterà di accorciare le distanze di 3 lunghezze, grazie al piede di Farell. Non ci sta l’Irlanda che vuole ottenere il massimo dalla superiorità numerica, ma l’Inghilterra si salva. Non si salva invece l’Irlanda al 58’. Ristabilita la parità in campo, gli uomini di Eddie Jones affondano il colpo con una bellissima azione dei trequarti che trasmettono la palla fino a Anthony Watson, il quale porta a termine il lavoro siglando la meta del vantaggio, non trasformata questa volta da Farrell. Adesso gioca bene l’Inghilterra, dominante in difesa e imponente in attacco grazie al contributo di ottimi ball carriers, Billy Vunipola su tutti. L’Irlanda è alle corde e subisce un’altra meta al 63’ che porta la firma di Mike Brown, questa volta trasformata da Farrell. Sembrerebbe il colpo del ko, ma dopo un paio di minuti Sexton buca la difesa inglese e serve Henshaw il quale ha di fronte a sé un autostrada e potrebbe andare a segnare la meta della riapertura dei giochi se non fosse per uno splendido recupero difensivo di Jack Nowell che ci mette la faccia (in tutti i sensi). Ancora un’altra fiammata verde a 10 minuti dal termine della gara grazie ad una bella combinazione tra Dillane e Van der Flier, ma Danny Care si immola commettendo un fallo tattico che gli costerà il cartellino giallo, salvando però la meta. I minuti scorrono e il tempo per la rimonta è oramai esaurito, gli Inglesi vincono 21 a 10 e salgono a quota 6 punti in testa alla classifica, e adesso fanno veramente paura.

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