Turno di riposo per Hurricanes, Reds, Sharks e Stormers, la sesta giornata di Super Rugby vede tre vittorie casalinghe per gli Highlanders, Blues e Kings e tre in trasferta da parte di Crusaders, Chiefs e Rebels. Solo i Chiefs ottengono il punto di bonus offensivo; Lions, Sunwolves, Cheetahs e Waratahs conquistano quello difensivo per aver contenuto la sconfitta in sette o meno lunghezze.

Highlanders vs Force 32-20
Lions vs Crusaders 37-43
Blues vs Jaguares 24-16
Brumbies vs Chiefs 23-48
Kings vs Sunwolves 33-28
Bulls vs Cheetahs 23-18
Waratahs vs Rebels 17-21

5) Jamba Ulengo (Bulls)


A Pretoria i Bulls in forma strepitosa ricevono i Cheetahs di Bloemfontein per il derby degli altipiani sudafricani. 15 a 10 e 6 minuti prima della ripresa. La palla arriva a Jamba Ulengo che si accende e prova a scappare, resiste al placcaggio di Nico Lee, non a quello di Petersen che lo mette giù, ma l’ovale è ancora vivo sulla corsia di Serfontein che potrebbe puntare la bandierina ma serve De Jager, atterrato a pochi centimetri dalla linea di meta e allora è ancora Ulengo a raccogliere il pallone e ad andare a marcare la terza meta dei Bulls nell’incontro. Primo tempo che si chiude 20 a 10 per i padroni di casa.

4) Ihaia West (Blues)


I Jaguares non vincono dal debutto nel torneo contro I Cheetahs, l’occasione per tornare al successo è la trasferta all’Eden Park di Aukland contro i Blues. Due minuti alla fine del primo tempo, Blues avanti di sole due lunghezze. Rene Ranger attacca la linea, ce ne voglio due per metterlo a terra, ma il numero 12 in maglia blu ricicla da terra il cioccolatino per Ihaia West, guardate che accelerazione il regista dei Blues! Il risultato è la seconda meta neozelandese nel match.

3) Akker Van der Merwe (Lions)


Dopo aver vinto la Currie Cup 2015, il “total rugby” di Johan Ackermann vuole diventare grande anche a livello di Super Rugby. Ai 1800 metri di Johannesburg arrivano i Crusaders, sette volte campioni al torneo e da sempre tra le migliori espressioni del rugby neozelandese. Parte la 4×100 dei Lions da una palla persa inopinatamente da Nadolo. Occhio alle gambe di Lionel Mapoe che viene ripreso ma ci sono comunque quattro sostegni alle spalle. La palla arriva a Van der Merwe che, dopo aver mandato al bar gli avversari, va a marcare la meta che corona il coast to coast Lions (e sul referto c’è scritto che è un pilone).

2) Dan Pryor (Highlanders)


Dopo la sconfitta della prima giornata, gli Highlanders sono tornati ad essere una macchina perfetta. Questa volta al Forsyth Barr Stadium arrivano gli altalenanti Western Force per provare a batterli. 27’ minuto, punteggio fermo sul 7 a 14, Haylett-Petty spara un up and under in cielo, Ben Smith è sicuro in ricezione e può partire il contrattacco di Osborne, palla su una mano sola secondo il manuale del perfetto rugbista fijano. Faddes finta un passaggio, ritorna all’interno e tiene il pallone quel tanto che basta per servire la corsa di Aaron Smith alla sua sinistra. Si sacrifica Mathewson per fermare l’altro mediano di mischia e lascia però Dan Pryor, è la seconda meta degli Highlanders nel match.

1) Brad Weber (Chiefs)


E’ la partita più attesa della settimana: la miglior squadra australiana contro la miglior squadra neozelandese, dati alla mano. I Brumbies, quattro vittorie e una sconfitta sembrano a volte inarrestabili, affrontano i Chiefs, il miglior attacco del torneo con cinque partite e 28 mete all’attivo. Ai Chiefs, in totale controllo della gara oltre il break di 13 incontestabili punti, riesce di tutto, come questo contrattacco dai propri 22. Cruden non calcia, lo fa Lowe, non è certo la specialità della casa ma è fortunato nel rimbalzo. Ottima l’assistenza da parte di Damian McKenzie che riceve l’ovale, fissa splendidamente Aidan Toua e manda in meta Brad Weber. Altro giro, altro regalo: dall’ennesimo blitz neozelandese scaturisce l’ennesima meta Chiefs.

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