Oggi vi raccontiamo la storia sportiva di Tania Di Mario, romana, classe ’79. Attaccante storica dell’ Orizzonte Catania e della Nazionale Italiana di Pallanuoto, nella sua carriera ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Ma lasciamo parlare il suo palmarès: con il club siciliano ha conquistato 13 campionati italiani, 1 coppa Italia, 7 LEN Champions Cup, 1 Supercoppa LEN; con la Nazionale invece l’ oro olimpico ad Atene 2004, l’ oro ai campionati mondiali (Fukuoka 2001), 3 medaglie d’oro ai campionati europei (Prato 1999, Lubiana 2003, Eindhoven 2012), l’ argento ai campionati mondiali (Barcellona 2003), argento e bronzo nella Coppa del Mondo (Tianjin 2006 e Winnipeg 1999), argento e bronzo nella World league (Cosenza 2006 e Long Beach 2004) e 2 argenti ai campionati europei(Budapest 2001 e Belgrado 2006). Insomma, che dire, un’atleta straordinaria che ci ha regalato emozioni immense e che sicuramente ce ne regalerà di altre. Noi di Blog di Sport l’abbiamo intervistata per voi. Una ragazza molto cordiale che preferisce farsi chiamare soltanto Tania, dimostrando che si può restare umili nonostante tutti quei titoli vinti, e noi la ringraziamo per questo. Questa è la faccia pulita dello sport che ci piace.

Ciao Tania, iniziamo con la domanda più ovvia: cosa si prova a vincere una medaglia d’oro olimpica?

Fino a quel momento ti sei distrutto con l’ansia di non arrivarci, pensi che sia l’ultima possibilità di farcela, ma quando poi abbiamo vinto mi sono detta: “Ok, è fatta”. Mi sono sentita liberata, leggera, anche perché era una storia che cominciava quattro anni prima: alle olimpiadi precedenti non avevamo centrato la qualificazione e la situazione pesava ancora di più. Sapevamo di essere la squadra più forte ma la vittoria è stata una “liberazione” dallo stress accumulato per tutte noi credo.

La tua vittoria più bella?

La prima volta che ho vinto l’Europeo a Prato nel ’99, quando avevo 20 anni e venivo dal primo anno in A1, lì ho detto: “Se è cosi è veramente figo”, non credevo si potessero provare tali sensazioni. Quella vittoria è stata diversa da tutte le altre che sono venute dopo.

Perché hai deciso di lasciare la Nazionale per poi ritornare nel 2012?

In quell’anno ero molto delusa da una serie di cose accadute in quella stagione. Dopo l’olimpiade pensavo che quel gruppo meritasse di fare il mondiale in casa ancora tutte insieme e invece l’allenatore scelse di ringiovanire il setterosa. Non ho condiviso alcune sue scelte e ho deciso di non farne parte.
Poi sono tornata perché non c’era più lui come allenatore (ride)! A parte questo, vedendo i mondiali del 2011 da casa sul divano, mi sono resa conto che forse non era arrivato il momento di smettere. Poi il nuovo allenatore mi chiamò ed io accettai, mi sento anche molto fortunata per questo.

Cosa ne pensi del setterosa di oggi, dove potete arrivare?

Tutto il movimento della pallanuoto di oggi è un po’ in crisi. Posso dire di averle viste quasi tutte le nazionali e secondo me il livello si è abbassato dappertutto, e credo sia un problema di approccio alla disciplina ed ai sacrifici di questa generazione di giovani, molto diversa dalla mia. E siccome ho visto un decremento delle prestazioni in tutto il mondo la spiegazione non può essere che quella. Spero sia solo un ciclo negativo degli ultimi cinque anni. Nonostante questo il setterosa può competere ad alti livelli, questo è sicuro!

Quindi ci sono buone speranze per la World League e i mondiali di quest’anno?

Aldilà della World League che conta fino ad un certo punto, spero ci siano buone speranze per qualcosa di più importante come i Mondiali che si terranno un mese e mezzo dopo. Per il setterosa la cosa più importante in questo momento è far bene ai mondiali però in realtà la World League è meglio farla e anche bene perché meglio una Nazionale che gioca bene tutto l’anno che una che lo fa solo in Estate.

Parlando invece di club, come vedi la stagione dell’Orizzonte Catania?

Ci sono stati degli aspetti negativi, ma non sono mancati quelli positivi. Ero consapevole che quest’anno puntavamo non più allo scudetto ma alla salvezza, la squadra è molto giovane ed è stata anche ridimensionata. Per il momento siamo al 40 % del nostro obbiettivo. In realtà sta andando molto meglio di quelle che erano le mie aspettative ad inizio anno ma la strada ancora è lunga e per non abbassare il livello d’attenzione dico che possiamo migliorarci.

Dopo aver vinto tutto, dove trovi le motivazioni e la voglia di vincere ancora?

Una volta aver vinto tanto, tutti ti guardano e si aspettano sempre qualcosa in più. Per me confermare che è giusto che abbia vinto tutti quei titoli è già una giusta motivazione. Dimostrare che le tue vittorie non sono state dettate dalla fortuna o da un momento particolare di forma occasionale è un grande stimolo per continuare a giocare e vincere.

Sei stata gentilissima Tania, ti ringraziamo augurandoti buona fortuna per il futuro della tua carriera e della tua vita.

Grazie a voi, è stato un piacere. Buon lavoro.

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