Spettacolo doveva essere, spettacolo è stato. Non ha deluso le attese la quinta tappa del Tour de France, da Ypres ad Arenberg Porte du Hainaut, con 9 settori di pavè (15,4 km), per un totale di 155,5 km.
Una frazione epica, resa ancor più ardua dal maltempo: pioggia, freddo e vento, hanno accompagnato i corridori per tutta la giornata, non senza conseguenze, anche per protagonisti illustri.

A farne le spese, come vi abbiamo documentato con l’aggiornamento in diretta, è stato il campione in carica Chris Froome, che a 67km dalla conclusione è caduto per la seconda volta in giornata. Nonostante i continui tentativi di tecnici e medici del Team Sky nel rimetterlo in sella alla sua bici, il britannico è salito a bordo dell’ammiraglia neroceleste: Tour finito e svanisce il possibile bis.
Il canovaccio tattico della tappa, si svolge prevalentemente su una fuga, che non ha il lasciapassare del plotone, tirato a testa bassa dalle maglie verdi della Cannondale.
Con l’inizio dei pavè arrivano i primi capitomboli, le prime acrobazie di atleti che oggi possono essere definiti una volta di più, degli eroi, viste le condizioni climatiche, il terreno e altre insidie che hanno dovuto affrontare.
Un tracciato da classica del nord, copia fedele della “Parigi-Roubaix” che ha dato modo agli olandesi di esprimere al meglio le loro doti di guida sui sassi e sulle pietre bagnate di fango della Francia.
Il forcing operato dall’Omega Pharma Quick Step, squadra faro nelle corse di un giorno, ha frazionato il gruppo in vari tronconi: Vincenzo Nibali è lì, non molla, Contador procede a tentoni e fatica sul manto fangoso e viscido del pavè.

A sganciarsi dal gruppo di testa sono Boom e Terpstra, corridori con un passato nel ciclocross, che dimostrano tutta la loro dimestichezza sul ciottolato francese del Tour de France.
Ma Nibali, grazie anche all’apporto del compagno danese, Jakob Fugslang stacca addirittura Cancellara e Sagan, rischia tanto anche troppo e si mantiene a pochi metri da Boom. Terpstra, dopo il suo lavoro di scrematura del gruppo, si lascia sfilare e al comando della corsa resta solitario Lars Boom con 5″ di vantaggio sul tandem Astana, italo-danese, Nibali-Fugslang.
Il successo di tappa va a Boom, olandese della Belkin, che conquista una tappa dal sapore leggendario, che resterà nella storia del ciclismo, a seguire un Nibali epico, pilota eccelso sui sassi che rifila 2’33” a Contador.

Così Boom nel post-gara: “E’ bello vincere una tappa al Tour de France. E con questo tempo è stato tutto più emozionante e particolare“.
A 16 anni dal trionfo di Marco Pantani, un altro italiano è padrone del Tour de France. Forza Vincenzo. La strada è ancora lunga, ma chi ben comincia è a metà dell’opera.

ORDINE D’ARRIVO
1° Lars Boom (OLA) in 3h18m35s
2° Jakob Fugslang (DAN) a 19″
3° Vincenzo Nibali (ITA) st

CLASSIFICA GENERALE
1° Vincenzo Nibali (ITA)
2° Jakob Fugslang (DAN) a 2″
3° Peter Sagan (SVK) a 44″

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