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Si avvicinano al rush finale i Championships di Wimbledon e c’è una sola certezza nel cast dei quattro semifinalisti del torneo maschile: è Roger Federer, che continua puntualmente ad incantare e infila la dodicesima semifinale in carriera a Church Road.

Contro il finalista dello scorso anno Milos Raonic la differenza è lampante: poco può il canadese, costretto ad arrendersi in tre set e in meno di due ore di gioco alla nettissima superiorità del campione svizzero. Nel giorno della sua centesima partita a Wimbledon, ecco arrivare la semifinale numero quarantadue in carriera, numeri da brividi per un campione senza età.

Nel prossimo match si troverà di fronte Tomas Berdych, uscito vincitore dal confronto / non confronto con Novak Djokovic. Si, perché il ceco, dopo aver portato a casa il primo set al tie break ed essersi portato in vantaggio per due a zero nel secondo, beneficia del ritiro del serbo per un problema al braccio destro e vola, dodici mesi dopo, ancora tra i primi quattro del torneo (nel 2016 fu fermato da Andy Murray).

Proprio Murray è il protagonista in negativo del suo quarto di finale. Il campione uscente, nonché numero uno del ranking atp, cede al quinto set allo statunitense Sam Querrey, che già lo scorso anno si tolse lo sfizio di estromettere dal torneo nientemeno che lo stesso Nole. Stavolta paga un inspiegabile crollo fisico, lo scozzese, che in vantaggio per due parziali ad uno cede per 61 nel quarto e nel quinto set, davanti all’incredulità dei tifosi.

Fa il suo dovere, pur faticando parecchio dopo cinque set, il croato Marin Cilic, al quale il lussemburghese Gilles Muller, artefice dell’eliminazione di Rafael Nadal agli ottavi, dà molto filo da torcere.

Federer contro Berdych e Cilic contro Querrey: queste le semifinali dello Slam su erba. C’è chi delude le attese; chi sorprende ed arriva così lontano; chi, infine, non sbaglia mai neppure a 36 anni.

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