Zeman ai tifosi parla in sardo

Chissà se a inizio giugno, quando per un cifra tra i 30 e 50 milioni di euro il milanese Giulini ha rilevato dal sardo Cellino il Cagliari, i tifosi rossoblù hanno avuto timore di perdere la propria identità territoriale. Andava via un figlio dell’isola, dopo 22 anni di presidenza, per un prodotto del continente, lombardo di nascita, laureato alla Bocconi, ex componente del CdA dell’Inter.

E’ vero, Tommaso Giulini è consigliere di amministrazione della Fluorsid, sede e stabilimenti ad Assemini, poco meno di mezz’ora di auto da Cagliari. E’ vero, Tommaso Giulini lo aveva detto subito: “Non sono più sardo di quello che sembro, ma spero di essere accettato comunque, anche se non sono nato qui». E’ vero Giulini aveva subito riportato “a casa” il diesse Francesco Marroccu. E’ vero Giulini aveva subito costruito un CdA dal timbro fortemente sardo. Poi era arrivato Zeman, il più “internazionale” degli allenatori.

Chissà se a fronte di tutti questi cambiamenti i tifosi abbiano dubitato sull’identità isolana. E, invece, a smentire definitivamente queste voci ecco la campagna abbonamenti presentata di recente. Diversi claim, diversi testimonial, tutti legati dal sardo. Inteso come lingua. E capita allora che Zdenek Zeman solitamente taciturno si lascia andare ad un “Chistionai pagu, traballai meda” (Parlare poco, lavorare tanto). O che il capitano Conti abbracciato al figlio, commenti: “Truncu e figu, hastu e figu” (Tale il padre, tale il figlio). Tradizione, etica del lavoro, passione e spirito di sacrificio: quattro concetti espressi rigorosamente in limba, in lingua sarda (ma con tanto di asterisco e traduzione).

Non è la prima volta che succede: in questa stagione è già successo al Sassuolo (claim “A tal cred”) e il Lecce ha marchiato il colletto delle tre nuove divise con il motto “Cu lu sangu all’ecchi”. lo scorso anno i giocatori del Bari hanno girato un video spot in dialetto barese. Tanti esempi per una sola teoria: in un calcio che apre sempre di più i propri confini (giocatori, tecnici, dirigenti, tv, ecc.), nel marketing vince la linea local. Con buona pace di chi pensa globale.

E, intanto, sulla spinta del dialetto Giulini piazza un altro acquisto. Lo annuncia in radio: Sta firmando. Lui è il portiere spagnolo Manuel Almunia, 37 anni, svincolato dopo due anni al Watford, con un passato all’Arsenal e diverse stagioni in Champions. Da oggi però, niente Hello!, solo Aiò!

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